Il dato più importante sul turismo in Sardegna, per queste ultime stagioni, è rappresentato dalla crescita degli arrivi stranieri sull’Isola.

In un recente focus della Banca d’Italia, dedicato proprio al turismo internazionale in Sardegna (L’economia della Sardegna, Numero 20 – giugno 2019), l’Istituto ha evidenziato tutta la valenza del fenomeno, segnalando che:

  • tra il 2013 e il 2017 i flussi turistici in regione sono cresciuti a tassi sostenuti, soprattutto per la dinamica particolarmente favorevole del turismo internazionale, dopo la riduzione registrata nel quadriennio precedente;
  • gli arrivi provenienti dall’estero sono aumentati negli ultimi cinque anni del 10,5 per cento in media d’anno, un valore molto superiore a quello osservato in Italia e nel Mezzogiorno.

Inoltre, rispetto all’insieme delle regioni meridionali, dove prevale il turismo domestico, in Sardegna gli arrivi dall’estero rappresentavano nel 2017 circa la metà del totale dei flussi turistici in ingresso.

Fra gli altri elementi riportati nello studio, a conferma della performance positiva della Sardegna negli ultimi anni, l’Istituto ha sottolineato che:

  • la crescita effettiva degli arrivi dei turisti stranieri, tra il 2013 e il 2017, è stata nettamente superiore a quella della domanda potenziale, segnalando un miglioramento della capacità attrattiva delle località sarde, superiore rispetto a quello osservato nelle altre aree di destinazione (Mezzogiorno, Italia nel complesso)
  • nello stesso periodo gli arrivi di turisti stranieri in Sardegna sono cresciuti a un tasso medio annuo maggiore rispetto alle fuoriuscite complessive da ogni principale bacino di provenienza (UE+Svizzera, esclusa l’Italia; Stati Uniti). In ognuno di questi mercati, la dinamica degli arrivi in Sardegna è stata migliore sia di quella registrata nel complesso delle regioni del Mezzogiorno, sia di quella osservata per i principali concorrenti europei che si affacciano sul Mediterraneo (Spagna, Croazia, Grecia, Francia e Malta).

Nella stessa direzione vanno le osservazioni compiute dal Censis, contenute nell’analisi di contesto prodotta per il Progetto START Sardegna (FSE Regione Sardegna)e relative alle dinamiche del turismo nell’Isola. Il report ha posto in evidenza, in particolare, la crescita marcata nella quota di stranieri che hanno scelto la Sardegna come destinazione.

Nel caso delle presenze, dal 31,6% del 2008, la percentuale di stranieri passa nel 2017 al 49,9%, raggiungendo in questo modo la quota registrata a livello nazionale e colmando quindi il gap che penalizzava la Sardegna e che si aggirava dieci anni prima intorno ai dodici punti percentuali. Anche dal punto di vista degli arrivi, la forbice fra Italia e Sardegna si è definitivamente chiusa: in entrambi i casi, nel 2017, la parte straniera si attesta poco sotto il 50%.

Fra i primi dieci paesi di provenienza dei turisti stranieri, visti in termini di arrivi, al primo posto si colloca la Germania con 355mila arrivi, seguita dalla Francia (282mila arrivi), dalla Svizzera (166mila) e dal Regno Unito (108mila).

Spagna, Paesi Bassi e Austria si collocano tutti sopra la soglia di 50mila, mentre continuando nella graduatoria dei primi dieci paesi – che coprono l’82,3% del totale degli arrivi stranieri – non si notano arrivi da aree extraeuropee. In totale gli arrivi di turisti stranieri in Sardegna nel 2017 ha sfiorato la quota del milione e mezzo.

Altri segnali importanti provengono dai nodi regionali delle reti di trasporto:

  • fra il 2017 e il 2018, il traffico di passeggeri nei tre scali aeroportuali della Sardegna ha fatto registrare un’espansione complessiva del 5,3%, con una crescita intensa dei passeggeri sui voli internazionali, aumentati di oltre un sesto rispetto all’anno precedente, mentre hanno ristagnato i flussi di passeggeri su tratte nazionali. Cagliari e Olbia proseguono nell’andamento positivo, mentre torna a crescere anche il traffico passeggeri dello scalo di Alghero.
  • In aumento, sempre nei due anni considerati, anche il traffico dei passeggeri negli scali portuali: nel 2018 si sono registrati flussi per circa 5,5 milioni di persone, l’1,8% in più rispetto all’anno precedente. È proseguita la crescita dello scalo di Porto Torres e sono tornati ad aumentare i flussi verso Cagliari e Olbia-Golfo Aranci.

Anche i dati di tendenza portano a confermare una maggiore attrattività e una più ampia visibilità della Sardegna da parte della domanda straniera.

Utilizzando i dati di confronto fra il primo trimestre 2018 e il primo trimestre di quest’anno, riguardanti tre indicatori chiave come la spesa dei turisti, il numero di viaggiatori e i pernottamenti, si profila una graduatoria fra le regioni italiane che vede la Sardegna collocarsi ai primi posti fra le destinazioni più dinamiche.

Sempre in base a quanto elaborato dalla Banca d’Italia, l’Isola ha visto crescere la spesa dei turisti stranieri del 5,5%, ma nello stesso tempo il numero di viaggiatori è cresciuto del 27% e il dato relativo ai pernottamenti segna un incremento del 23,6%.

Guardando a questi due ultimi indicatori – e non considerando la Basilicata, beneficiata dalla designazione di Matera come capitale della cultura 2019, e il Molise per via del numero esiguo dei valori in termini assoluti – la Sardegna è la regione italiana con il maggior incremento per numero di viaggiatori a destinazione, mentre si colloca al secondo posto, dietro al Friuli Venezia Giulia, per incremento nel numero di pernottamenti.

Focalizzando invece l’attenzione sui dati di spesa, emerge che in Sardegna il rapporto fra valore in euro dei consumi da parte dei turisti stranieri e i pernottamenti degli stessi porta a una spesa media di 93,47 euro nel 2018, in diminuzione rispetto ai 96,59 euro del 2017. Il rapporto di spesa per viaggiatore si colloca intorno ai 145 euro nel 2018, dato questo che aumenta rispetto ai 129 euro del 2017.